Opera House Sydney estate 2018
L’intera costruzione poggia su una grande piattaforma in granito lunga 185 metri e larga 120: fu finita nel febbraio del 1963. I gusci sono stati progettati da Utzon con la collaborazione della società di ingegneria inglese Arup. Sono composti da “costole” di calcestruzzo ricoperto da piastelle bianche, e formano a coppie una specie di volta: le più grandi sono chiuse dal lato principale da vetrate molto alte. È stato stimato che sono stati utilizzate circa 2400 costole prefabbricate, costruite nel cantiere e poi montate sull’edificio.
La sala principale è la Concert Hall,
dagli interni in legno e ispirata, nella sua altezza, a una cattedrale: contiene uno degli organi a canne più grandi del mondo: costò 1,2 milioni di dollari e fu inaugurato dalla “Toccata e Fuga in Re minore” di J.S. Bach nel 1979.
Il vero teatro dell’Opera è la seconda sala più grande:
ospita circa 1500 persone e i sedili sono interamente in legno di betulla.
Ci sono poi altre due sale adatte per rappresentazioni teatrali rispettivamente da 544 e 398 posti e il cosiddetto Studio, «uno spazio dedicato alla pura creatività» usato per DJ Set e feste.
La Utzon Room,
progettata interamente dall’architetto dopo il suo ritorno nel 1999, è una piccola sala utilizzata per concerti particolari o conferenze stampa.
John Utzon
nacque il 9 aprile 1918 a Copenhagen, in Danimarca. Suo padre lavorava come ingegnere navale, e per un po’ di tempo Utzon provò a fare il marinaio: cambiò idea, e si iscrisse ad Architettura all’Accademia Reale delle Arti di Copenhagen. Si laureò nel 1942, e lavorò in Svezia fino alla fine della Seconda guerra mondiale. In seguito viaggiò molto, e conobbe noti architetti come l’americano Frank Lloyd Wright e il francese Le Corbusier.
Nel 1956 il governatore del New South Wales, uno stato a sud est dell’Australia con capitale Sydney, indisse un concorso internazionale di architettura per la costruzione di un teatro dell’opera a Sydney: Utzon decise di partecipare, e inviò il proprio progetto assieme a quelli di alcune case che aveva costruito a Helsingør, in Danimarca – uno dei suoi primi lavori da architetto.
I lavori iniziarono nel 1958; proseguirono con parecchi ritardi dovuti a problemi di progettazione e realizzazione fino al 1965, quando Robert Askin del Partito Liberale (di orientamento conservatore) divenne il nuovo governatore del New South Wales. Askin nominò ministro delle Infrastrutture Davis Hughes, un uomo che secondo un critico di architettura australiano dell’epoca «non aveva nessun interesse per l’arte, l’architettura o l’estetica».
Hughes cominciò ad esercitare un severo controllo sul lavoro di Utzon, e a richiedere che architetti, costruttori e ingegneri redigessero costantemente dei rapporti sulle fasi di realizzazione dell’opera e sui suoi costi: il governo pretese inoltre che Utzon si servisse di specifiche società di costruzioni per realizzare parti dell’edificio, mentre l’architetto pretendeva di sceglierle da solo.
A quel tempo, Utzon stava lavorando sugli interni del teatro con Ralph Symonds, il capo di un’azienda che si occupava di produrre materiali in legno compensato: Hughes rifiutò il progetto elaborato da Symonds e Utzon e sospese i fondi assegnati a Utzon, che nel febbraio del 1966 non fu più in grado di pagare il suo staff e presentò le proprie dimissioni.
I lavori furono completati dagli architetti Peter Hall, Lionel Todd, David Littlemore e dall’architetto ufficiale dello Stato Ted Farmer, e si conclusero nel 1973.
Nel 2003 Utzon vinse il Premio Pritzker, il riconoscimento più importante per un architetto: la giuria del premio scrisse che «il teatro dell’opera di Sydney è uno degli edifici simbolo del 20esimo secolo, un’immagine di grande bellezza conosciuta in tutto il mondo – oltre che un simbolo della propria città, della nazione e dell’intero continente».
Utzon morì il 29 novembre 2008.